Mostra “Un salotto famoso in tutta Europa” – Nadine Helbig a Villa Lante fino al 25/11

Villa Lante al Gianicolo
29.9.-25.11.2022
dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12
Ingresso gratuito
È richiesta la prenotazione: tel. 06 6880 1674

La mostra è dedicata a una donna che ha abitato per trent’anni a Villa Lante e che, col suo
carisma, ne ha fatto un importante centro di cultura. Nadežda Dmitrievna Šachovskaja, in seguito conosciuta come Nadine, nasce nel 1847 a Mosca da una famiglia nobilissima. La mostra celebra il centenario della sua morte.

Arriva in Italia a 18 anni e a Roma si sente subito “a casa”. Frequenta i migliori salotti e incontra la superstar della musica del tempo: Franz Liszt. Con lui nasce un’amicizia basata sulla stima
reciproca e sull’amore condiviso per la musica. A Roma Nadine costruirà il proprio futuro.

A Roma Nadine incontra l’amore: è l’archeologo tedesco Wolfgang Helbig, vicedirettore
dell’Istituto archeologico germanico. La famiglia Helbig si trasferisce a Villa Lante nel 1887. Grazie a Nadine Helbig, Villa Lante diventa anche un salotto culturale conosciuto in tutta Europa.

Sono molti i personaggi illustri che ogni giorno si recano a Villa Lante. Da Edvard Grieg a Richard Wagner, da Rainer Maria Rilke a Gabriele D’Annunzio a Theodor Mommsen, ai figli di Lev Tolstoj. Musicisti, scrittori, artisti, architetti, politici, scienziati sono tutti attratti dalla personalità creativa e scoppiettante di Madama Helbig, e dalla vista straordinaria che si gode da Villa Lante su tutta Roma.

Nadine usa la pittura e il disegno per raccontare la propria vita. Ritrae soprattutto le persone
che la circondano: familiari, amici, ospiti colti in momenti particolarmente significativi. Vere
istantanee, quasi fossero fotografie.

Nadine Helbig non è conosciuta solo dagli intellettuali, ma anche dal popolo di Roma, cui fa il dono più bello, creando nel 1899 l’ambulatorio di via Morosini, a Trastevere, per accogliere bambini poveri bisognosi di cure. Esso è finanziato con il proprio patrimonio personale e con le numerose attività di beneficenza che mette in campo nel suo “salotto”.

Nell’ambulatorio si reca quotidianamente e vi svolge non solo lavoro amministrativo, ma anche quello di infermiera, coadiuvata in ciò, talora, anche dalla stessa regina Elena, sua intima amica.

Nadine sta con la gente, e la gente la ricambia, chiamandola “mamma di Trastevere”. Quando morirà, nel 1922, le campane di tutta Roma suoneranno a lutto e una incredibile fiumana di popolo ne seguirà il feretro nel tragitto tra villa Lante e il cimitero acattolico, alla Piramide.