LOCUS HORRIDUS
Roman Anxieties about Nature – Ansie romane verso il mondo naturale
International Workshop 26-27.5.2022
Institutum Romanum Finlandiae, Passeggiata del Gianicolo 10, Rome
Organizers:
Dr. Ria Berg, Director the Institutum Romanum Finlandiae
Prof. Maddalena Bassani, Università Iuav di Venezia, Centro Studi classicA
Deadline for proposals 28.2.2022
L’evento si potrà seguire sia in presenza che via zoom.
Nell’immaginario moderno, la natura è uno dei principali motivi di ansia dell’uomo in relazione ad incombenti catastrofi naturali e climatiche, o anche all’esaurimento delle risorse. Nell’antichità, le ansie connesse con la natura erano diverse, eppure consistenti, articolate ed estrinsecate in modi elaborati in rappresentazione letterarie e figurative. Il dio Pan/Fauno personificava la stessa sensazione di paura che pervade l’uomo nel contesto della natura selvaggia, il timor o terror panicus. Il dio rustico era anche un agente di culto oracolare incontrato ad esempio nel paesaggio virgiliano dei primi latini (Verg. Aen. 7.83-84.); Fauno era anche connesso con sogni e incubi: nox venit et secum somnia nigra trahit. Faunus adest (Ov. fast. 4.662-3).
Il convegno intende approfondire, analizzare e aggiornare il tema delle ansie, dei timori, delle paure e delle preoccupazioni dei Romani a riguardo dei loca inamoena della natura selvaggia e incolta e delle forze indomabili della natura, talvolta personificati o divinizzati. L’interrogativo principale si fonda sulla storia delle emozioni in modo multidisciplinare, e sono benvenuti contributi basati su letteratura, iconografia, topografia, spazi, oggetti e cultura materiale.
Si discuteranno prevalentemente fenomeni extraurbani, nel contesto di boschi, selve, montagne, fiumi, sorgenti, alto mare. Come cornice dell’incontro uomo-natura si prestano, ad esempio, i luoghi del culto quali, ad esempio, le fonti sulfuree di Mefite, il lago ‘infernale’ di Averno, le grotte oracolari. I temi possono tuttavia focalizzarsi anche sulle manifestazioni della natura selvaggia incapsulate nei contesti urbani e domestici, per esempio tramite iconografie, architetture e decorazioni del giardino. Si possono altresì discutere memorie culturali presenti in topografie urbane posteriori, quali mundus, grotta di Caco, Lupercal, luci sacri all’interno della città; tali contesti naturali potrebbero anche essere considerati come luoghi di aggressione sessuale.
I temi da trattare possono includere, ma non sono limitati a:
● Testimonianze letterarie degli autori antichi relativa alle sensazioni di paura e reverenza religiosa connessa con ambienti di natura selvaggia, le divinità e l’ordine naturale e la loro contestualizzazione;
● Divinità che personificano tali indomite forze naturali (Faunus, Silvanus, Nettuno, Vulcano, Nereidi, Naiadi, Satiri), i loro culti, i rituali e i luoghi di culto (grotte, fonti, cascate, monti, dirupi), ma anche le manifestazioni della forze della natura (venti, tempeste, inondazioni, fumi, veleni ecc);
● Iconografie dei miti che raccontano spaventosi incontri tra uomo e natura selvaggia, tramite le loro rappresentazioni;
● Atri fattori che causano ansia nell’ambiente della natura deserta (solitudine, buio, incontri con il sovrannaturale e magico, animali feroci);
● Ansie relative alle sovversioni dell’ordine costitutivo dell’ambiente naturale.
Gli organizzatori sono lieti di invitare a presentare contributi, sunteggiati con abstract di ca. 300 parole. Le relazioni devono avere una durata di circa 20 minuti (cui farà seguito una discussione di 10 minuti) e devono essere preferibilmente in lingua inglese o italiana. Non sono previsti rimborsi per le spese di vitto e alloggio a Roma a carico dell’Istituto, né è dovuta alcuna tassa di iscrizione per partecipare al workshop.
Si prega di aggiungere all’abstract una breve presentazione di sé e delle proprie ricerche.
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