Baldassarre Turini

Baldassarre Turini, dettaglio dall’affresco Incontro di Leone Magno con Attila, scuola di Raffaello (1512-1514).

Baldassarre Turini, che diede inizio alla costruzione della villa, nacque nel 1486 a Pescia, da una facoltosa famiglia locale con una lunga tradizione di mecenatismo. Baldassarre studiò giurisprudenza e, ancora giovane, si trasferì a Firenze al servizio dei Medici. Nel 1512 partecipò alla battaglia di Ravenna al seguito del cardinale Giovanni de’ Medici, e come lui fu tratto in prigionia dai francesi.

Un anno dopo, quando Giovanni de’ Medici fu eletto papa con il nome di Leone X, Turini lo seguì a Roma. La sua fedeltà alla potente casata fiorentina gli permise di ottenere la nomina a datario del pontefice. In realtà Leone X intendeva conferirgli la porpora cardinalizia, ma morì inaspettatamente nel 1521, e Turini dovette rinunciarvi.

Durante il breve papato di Adriano VI Turini fu costretto a lasciare il suo incarico. Tuttavia, quando al soglio pontificio salì Giulio de’ Medici, cugino di Leone X, che assunse il nome di Clemente VII, il fedele Turini fu nominato “nuntius”, agente o corriere di fiducia al servizio del papato e della famiglia de’ Medici.

A Roma ottenne anche altre cariche importanti; era magister viarum, ossia rappresentante della Camera apostolica nel collegio dei responsabili della rete viaria romana, e gestiva i palazzi dei Medici e degli Strozzi. Paolo III lo nominò chierico della Camera e gli affidò il ruolo di suo rappresentante in importanti occasioni quale, per esempio, la visita dell’Imperatore Carlo V in Italia nel 1536.

Baldassarre Turini morì nell’ottobre 1543. La sua salma fu deposta nella chiesa di Sant’Eustachio, poco lontano dal suo appartamento romano, e successivamente traslata nella sua città natale e tumulata nel monumento sepolcrale eseguito da Raffaello da Montelupo nel duomo di Pescia.

Turini intrattenne rapporti di amicizia con gli artisti di punta del Cinquecento. Secondo il Vasari, commissionò opere a Leonardo da Vinci e a Raffaello, del quale fu esecutore testamentario. Era anche amico intimo di Giulio Romano, giovane allievo di Raffaello.