La Loggia

Il panorama che si gode dalla loggia è incomparabile: spazia dal Vaticano ai Colli Albani. La loggia fu costruita come belvedere e come terrazzo coperto per godere della frescura, infatti era chiusa da tre lati. Il lato che affaccia su Roma presenta un motivo a serliane realizzato con quattro colonne di marmo provenienti da una costruzione antica; mentre le tre colonne a sinistra sono di marmo pavonazzetto, quella di destra è in marmo bigio e reca l’incisione “amore mio caro”. La larghezza della loggia corrisponde a quella dell’edificio nelle sue dimensioni originarie.

Loggian pylväät ja näkymä kaupungille.

Le decorazioni in stucco del soffitto non sono opera di Giulio Romano, bensì di uno stuccatore romano che forse collaborò con Giovanni da Udine nei lavori di Villa Madama. Un’epigrafe su una delle pareti attesta che la loggia fu portata a compimento solo nel 1531, e cioè dopo il sacco di Roma del 1527.

Il soffitto a volta è suddiviso in cerchi, ottagoni e rettangoli. I soggetti delle decorazioni sono tratti dalla mitologia antica – per esempio, nella parte centrale della volta si distinguono le divinità celesti: la Luna, Giove e il Sole. Tuttavia, a differenza degli affreschi del salone e delle stanze laterali, le raffigurazioni non sono legate da un filo conduttore. Oltre agli affreschi, sulle pareti laterali si notano dei bassorilievi con l’impresa di Baldassarre Turini e i motti medicei “SUAVE”, “SEMPER” e “CANDOR ILLESUS”.

Un contemporaneo di Turini, Girolamo Rorario, esprimeva in una lettera la sua ammirazione per gli stucchi della villa, dove aveva portato in visita un gruppo di tedeschi senza però incontrare il proprietario. In base alla sua descrizione, gli stucchi erano bianchi; in effetti, i recenti restauri hanno confermato che, quanto meno, le figure in rilievo sono sempre state bianche.