Il progetto di Elina Pyy si intitola “Rewriting Rape: Archetypes of Sexual Violence in Ancient Myth and on the Contemporary Screen” (2019-2023) e studia le narrazioni relative alla violenza sessuale nella mitologia antica e le rivisitazioni dei miti nella cinematografia e nelle fiction televisive del nostro secolo.
La ricerca rientra nel campo dell’eredità dell’età antica, e si prefigge lo scopo di stabilire quanto la tradizione dell’antichità influenzi il modo con cui le fiction moderne descrivono la violenza sessuale e, viceversa, come il discorso attuale sull’intoccabilità del corpo e sul diritto di decidere di sé influenzi le interpretazioni e le riscritture dei miti antichi.
Lo studio si collega alla discussione accademica su quale sia la voce che emerge dalle narrazioni di violenza sessuale, se e come sia espressa a parole l’esperienza della vittima e come si formi la soggettività testuale.
Pyy applica i metodi narratologici degli studi di letteratura antica e si avvale, per le reinterpretazioni moderne del mito, della critica cinematografica femminista. Parte dal presupposto che la mitologia antica sia una tradizione vitale e in continuo cambiamento, nella quale ogni riscrittura del mito – dall’antichità ai nostri giorni – non si limita a rispecchiare il suo tempo, ma altera la nostra comprensione del significato del mito.
La studiosa è particolarmente interessata all’applicazione dei metodi della critica di genere, letteraria, linguistica e cinematografica agli studi delle fonti antiche. Ha pubblicato numerosi articoli sull’eroismo, la mascolinità e l’identità culturale nella poesia romana e due monografie intitolate rispettivamente The Semiotics of Caesar Augustus (Bloomsbury, 2018), nella quale analizza i diversi significati attribuiti alla figura di Augusto nella cultura occidentale, e Women and War in Roman Epic (Brill, 2020).