Il progetto di ricerca del direttore

Il progetto di Ria Berg, il cui mandato è iniziato nel 2021, riguarda il rapporto con la natura degli antichi romani nelle composite forme in cui esso si rifletteva tanto sullo spazio edificato quanto nell’arte e nella letteratura. Lo studio parte dalla considerazione che la relazione con la natura può essere analizzata sia come esperienza emotiva e individuale sia, su un piano più ampio, sotto il profilo sociale, etico e filosofico. Inoltre, il rapporto uomo-natura subì continui cambiamenti mentre Roma si trasformava da piccolo agglomerato rurale a grande città e anche in seguito, durante la contrazione degli spazi abitati che si verificò nella tarda antichità.

La ricerca si pone alcuni interrogativi cruciali: con quale consapevolezza si affrontava l’argomento del rapporto con la natura nella cultura romana e quali significati esso aveva nella religione, nella letteratura e nell’arte? Quali paure ed emozioni negative suscitava? Come si estetizzava la natura o la si idealizzava in poesia e in arte, e quando era un lusso? L’approccio è multidisciplinare: la ricerca attinge ai metodi e alle fonti delle discipline che caratterizzano l’attività scientifica dell’Istituto (archeologia, storia, storia dell’arte, studi linguistici e letterari dell’antichità) tenendo conto, però, anche di elaborazioni teoriche più nuove, come la materialità, la ricerca sulle emozioni e l’ecocritica.

Importanti oggetti della ricerca sono gli spazi intermedi e le interfacce tra la natura e l’ambiente edificato. L’analisi si concentra, tra l’altro, sul modo in cui la natura era conservata all’interno della struttura urbana e alcune costruzioni– quali i luoghi di culto nelle grotte, le fontane, i padiglioni e i pergolati – erano inserite nell’ambiente naturale che le circondava; e si interroga su come fosse strutturato il passaggio tra la città e la natura circostante e sulla percezione che se ne aveva: era vissuto come spazio concreto della compagine urbana, come percorso o come luogo in cui fermarsi?

Lo studio esamina anche le case di Pompei e di Ostia nelle quali il rapporto con la natura si materializzò nel rapporto tra spazi interni ed esterni, nel giardino, nelle decorazioni pittoriche e scultoree e nei disegni rinvenuti sugli utensili, per stabilire come e perché i romani mantenevano un legame con la natura nel contesto urbano e in quello domestico. La ricerca fornirà un quadro aggiornato e completo dei vari aspetti del rapporto degli antichi romani con la natura. Uno dei suoi scopi è di delineare le prime fasi del rapporto dei paesi occidentali con la natura e individuarne alcuni nodi problematici.